I balli

I balli di repertorio proprio

Le danze che seguono fanno parte del repertorio proprio del Gruppo “Santa Gorizia”

la furlana
Questa è la danza più conosciuta fra tutte quelle della nostra regione.
Si sa che era nota in Europa, con altri ritmi musicali ed espressioni coreutiche, già dal 1500.
La presente versione, in tempo di 3/4, risale agli inizi del 1900 quando questo ballo ritornò di gran moda ed esprime con le sue movenze le schermaglie d’amore.
All’inizio i ragazzi che stanno giocando a “morra” vengono invitati a ballare dalle ragazze con le parole di un antico canto friulano: “Tu ballistu Pieri?”.

il valsovien
E’ un ballo di società noto in gran parte dell’Europa a partire dalla metà del 1800.
Le figurazioni risentono del costume salottiero settecentesco.
Al termine della danza il ragazzo dedica all’innamorata un breve canto “Benedet chel voli neri ……”.

la roseana
Anche se il nome “roseana” richiama il toponimo “Resia”, questa danza non ha niente in comune con i balli eseguiti nell’omonima valle.
Si tratta di una danza, in tempo di 3/4, con varie figurazioni nata con ogni probabilità sulla scia della moda della “furlana” dell’inizio del XX secolo.

la stajera
Detta anche “furlana a solo” è un ballo il cui nome ricorda la regione austriaca della Stiria e la cui esecuzione è affidata a una sola coppia di danzerini ai quali il gruppo fa corona muovendosi ritmicamente per rendere più suggestivi la danza, i giochi e le effusioni amorose.
Il ballo si conclude con un canto le cui parole invitano a bere il vino per ricordare l’amore e dimenticare il dolore. Questa danza viene eseguita in particolari manifestazioni da tutti i gruppi folcloristici regionali.

la torototele
E’ una danza viva e piena di allegria. Con il nome di “torototela”, in passato, veniva definito una specie di cantastorie che accompagnandosi con strumenti rudimentali girava per le piazze dell’Italia settentrionale.

il ciclamin
Le figurazioni di questo ballo sono gaie e molteplici e vogliono esprimere, con il nome di questo fiore, un entusiastico saluto per il ritorno della primavera.
Al termine i ballerini imitano fischiando “lo zufolo”, antico strumento popolare, per cui in Friuli viene anche chiamato “bal dal sivilot”..

la polca
Ballo che ha avuto origine nel 1800 nel centro Europa, da dove si è diffuso in tutto il mondo.
La coreografia è stata creata dal Gruppo nell’anno 1970 sulla base di un noto motivo popolare..

la vinca
E’ un ballo in cerchio che trova parecchie affinità comuni nell’area centro europea, potrebbe essere stata introdotta nelle nostre zone dagli emigranti e dalle truppe austriache.
La caratteristica del battere le mani indica la sua appartenenza alla famiglia delle “Klatsh – tanz” austriache. Nella nostra regione oltre che con il nome “vinca è conosciuta anche con quello di “truk”.
Attualmente viene di solito eseguita al termine delle feste e delle varie esibizioni del Gruppo e, dove ciò è possibile, viene insegnata e ballata con il pubblico presente..

il fugarul
E’ una coreografia che simboleggia i movimenti in cerchio eseguiti intorno ai fuochi rituali accesi ancora oggi in occasione di particolari festività come l’Epifania e S.Giovanni..

il ballo della scopa
Non è altro che un tradizionale gioco ballato, durante il quale il danzerino che al termine della musica rimane con la scopa in mano deve subire una punizione scherzosa...

i siet pas
I siet pas (sette passi) è un ballo di coppia che ha avuto una larga diffusione in tutto il centro e nord Europa con il termine tedesco “Siebenschritt”.
La danza che il Gruppo presenta è il frutto del lavoro di ricerca e di raccolta delle varie forme documentate nel nostro territorio ed in quelli limitrofi, pertanto ogni 12 battute viene modificata la forma coreutica che si evidenzia soprattutto nel passaggio dalla struttura in riga a quella in cerchio.

I balli comuni

Le danze che seguono fanno parte del repertorio del Gruppo e vengono eseguite contemporaneamente da tutti i gruppi componenti l’Associazione dei Gruppi Folcloristici Friulani in particolari occasioni.

la furlana del bidas
E’ una variante della furlana ballata nella zona di Gorizia proposta ai gruppi friulani dai danzerini di Pasian di Prato.
Viene chiamata “Furlana del Bidas” dal nome del maestro che per primo ritrovò e trascrisse il suo motivo originale e la coreografia.
Con i suoi movimenti delicati e gentili esprime momenti di simpatia e di amore: dall’impaccio del primo incontro all’offerta di un fiore; dal timido invito della ragazza al suo cavaliere al giro di valzer finale che culmina con un profondo inchino quale segno di devozione.

la lavandera
E’ una danza proposta dal gruppo di Aviano (Pordenone), località situata nella parte occidentale della nostra regione, in cui il pretendente con le sue giravolte vuole attirare l’attenzione ed esprimere il suo affetto verso l’innamorata mentre questa è intenta a lavare i panni al ruscello.

la sclava del tor
Danza, proposta ai gruppi friulani dai danzerini di Magnano i Riviera, la cui coreografia è stata creata su una musica tratta da uno spartito manoscritto proveniente dalla valle del fiume Torre confinante con l’attuale Slovenia.

armoniche e liron
E’ una coreografia ideata e proposta agli altri gruppi dai ballerini di Buia sulla base di un noto motivo di autore.

Le nozze goriziane

Il Gruppo Folcloristico “Santa Gorizia”, che ha tra i suoi fini principali il mantenimento e la divulgazione delle tradizioni locali, attraverso danze, musiche e canti, ha inserito, già da anni, nel suo repertorio delle componenti che si riferiscono alle nozze, nonchè all’allestimento teatrale del “La Majolsiza” (La Boccaletta), azione folcloristica goriziana in un atto preceduta da un prologo, che riguarda tutti i preparativi tratti dallo scritto “Amori e nozze degli agricoltori goriziani” entrambi dell’illustre studioso di storia, usi e consumi popolari, Ranieri Massimo Cossar.

Il matrimonio di due componenti del Gruppo è stato il prestesto per riproporre nella realtà le fasi più significative che accompagnavano il rito nuziale fino a qualche decennio fa e che l’incalzare del “progresso” ha fatto a poco a poco scomparire e di documentarle con immagini video e con un libretto di facile lettura.