La storia

Le origini

foto01Nel primo dopoguerra un gruppo di giovani agricoltori di San Rocco era solito ritrovarsi in occasioni particolari indossando il costume tradizionale.

Nel 1928 il Gruppo collega la sua attività al Dopolavoro rionale di Borgo San Rocco.

Di qui i primi documenti dei progenitori del Gruupo Folcloristico “Santa Gorizia” di oggi.

Il Gruppo Folcloristico “Santa Gorizia” infatti ha ripreso i costumi e le tradizioni che “i nonni” Agricoltori gli hanno tramandato.

Il Gruppo “Giovani Agricoltori” aveva sede nella locanda “La Stella d’Oro”; dopo qualche anno si trasferì nella sede del Dopolavoro cittadino “Principe di Piemonte” dal quale prese il nome.

In quel tempo il Gruppo iniziò la sua attività partecipando a vari raduni in costume ed in particolare a quello di Venezia dove si classificò brillantemente: si esibì nelle varie feste paesane e annualmente rievocava, al tradizionale “Ballo dei contadini”, l’antica cerimonia delle nozze goriziane.

I suoi componenti collaboravano anche alla diffusione dei balli folcloristici recandosi ad insegnare le danze nella varie località della provincia ed in particolare “la furlana”, per la quale vennero organizzate addirittura delle gare con l’assegnazione di premi ai migliori esecutori.

La ripresa

foto02Negli anni ’50 il Gruppo assunse la denominazione di “Santa Gorizia” per simboleggiare con tale nome il ricordo del sacrificio di tante vite umane avutosi durante il primo conflitto mondiale nel nostro territorio e per il quale, appunto, Gorizia era stata definita “Santa” in riferimento anche ai versi della “Sagra di Santa Gorizia” del poeta Vittorio Locchi.

Il Gruppo, con l’appoggio dell’Associazione coltivatori diretti, iniziò a portare le tradizioni popolari friulane al di fuori dei confini provinciali.

Ad iniziare dalla trasferta di Messina nell’anno 1953, per proseguire, nel 1954, con quella di Napoli, dove vinse il premio Tersicore al “Concorso delle nove muse”, nel 1955, di Agrigento alla “Sagra del mandorlo in fiore” e di Roma, negli studi della Radio Televisione Italiana, per un’esibizione, in ripresa diretta, durante l’ora dell’agricoltore.

Nell’anno 1957 si registra invece un altro avvenimento importante, la prima trasferta all’estero, con meta Lienz in Austria, città veramente gemella di Gorizia per le vicende storiche collegate ai Conti di Gorizia.

Due anni dopo, nel 1959, il Gruppo partecipa a Lugano, in Svizzera, al “Corteo della Vendemmia”.

All’anno 1962 risale la fondazione della Pro Loco di Gorizia, sodalizio che ha sempre avuto una parte importante nella vita del Gruppo e con il quale viene mantenuto, tuttora, un proficuo rapporto di collaborazione.

Ai giorni nostri

Dagli anni ’70 in avanti il Gruppo ha intensififoto03 cato sempre più la sua attività partecipando a numerose manifestazioni nazionali ed internazionali.

Oltre a nazioni europee come Austria, Jugoslavia, Svizzera, Francia, Spagna, Ungheria, Olanda, Irlanda, Portogallo, Polonia, Slovacchia, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia e Croazia, il “Santa Gorizia” ha fatto conoscere le nostre tradizioni popolari in Israele, Turchia ed ancora negli Stati Uniti d’America, in Brasile, in Canada ed in Argentina. Vanno ricordate pure le presenze ad avvenimenti nazionali quali le cerimonie ad Assisi per la ricorrenza di San Francesco, Patrono d’Italia, ed a tutte le manifestazioni principali avvenute in Regione.

Nella nostra città molteplici sono state le rappresentanze in occasione di visite di personaggi importanti e di ricorrenze storiche.

Non va dimenticata l’attività di conforto negli ospedali e gli spettacoli ricreativi a favore delle persone handicappate, degli anziani e dei militari.

Il Gruppo, quando è stato interpellato, ha sempre collaborato con i vari Enti e le associazioni cittadine.

Motivo di grande soddisfazione è stato il riconoscimento del “Premio San Rocco”, assegnato al Gruppo nell’anno 1997 dal “Centro per la Conservazione delle Tradizioni” del Borgo omonimo, con la seguente motivazione:
“Al Gruppo Folcloristico Santa Gorizia figlio di Borgo San Rocco per avere in questi 70 anni custodito e fatto conoscere in tutto il mondo, attraverso la danza, l’anima del popolo friulano”.

E la storia continua…